martedì 15 febbraio 2011

I fiori di Bach

Mi sono avvicinata ed allontanata tante volte dai fiori di Bach, ci credo come credo nell'omeopatia e nella sinergia che c'è fra l'uomo le piante gli animali e la terra. Mi sento molto new age parlando così :D ma in realtà non lo sono o forse si ma solo un po' :)
Nei periodi bui (passati) nel mio pessimismo cosmico e nella diffidenza mi è capitato di pensare che magari questi rimedi non funzionassero per me mentre per il mondo si! Oppure a volte me li sono proprio dimenticati.. Invece quanto bene mi avrebbero fatto in momenti particolari come la gravidanza o il parto o il dopo parto!
Da un paio d'anni mi ricordo che esistono  e  li uso :) Ho un paio di libri che ne parlano e che consulto quando ho delle problematiche che devo risolvere. La cosa bella di questi rimedi è che puoi trovare le combinazioni di fiori che ti servono da sola ma per farlo è fondamentale  capire i propri stati d'animo e quindi è un percorso di autoconoscenza che si acquisisce piano piano ed anche un percorso di crescita. Ho trovato alcuni blog/siti interessanti e utili sull'argomento e anche una pagina su facebook dove ci sono delle persone che danno consigli sull'utilizzo. Alla fine del post li linkerò.

Ora... visto che c'è già chi l'ha fatta benissimo, riporto testualmente una descrizione che parla di colui che ha scoperto questi rimedi floreali e anche del perchè: Edward Bach

Dal sito fioridibach.it

Edward Bach
Nacque il 24 settembre 1886, nel Galles, fin da giovane amava interessarsi alla natura e mostrava la sua forte sensibilità di fronte alla sofferenza di tutti gli esseri, tanto che ben presto decise di diventare medico. Riuscì nel 1912 a laurearsi presso l'Università di Birmingham.
Iniziò a lavorare a Londra, ed essendo a contatto con la sofferenza quotidianamente, si accorse però, che la medicina "ufficiale" allopatica non riusciva ad andare oltre l'aspetto sintomatico del problema, la sua attenzione era sempre rivolta alla malattia e mai verso il malato.
Notò sempre più le differenze di approccio che ciascun individuo aveva con la malattia, nonostante i sintomi, ognuno reagiva emotivamente in maniera diversa dall'altro di fronte al problema. Sempre meno contento dei risultati della medicina sintomatica si avvicinò, allora, alla medicina omeopatica. Anche in questo settore non rimase ad osservare, interessandosi in particolar modo all'aspetto della tossiemia intestinale.
Nel 1917 a causa di un'emorragia, fu operato urgentemente con successo. Ciò nonostante, gli fu detto che gli rimanevano solamente pochi mesi di vita a causa di una grave malattia, si buttò allora completamente nel suo lavoro, notte e giorno senza pensare ad altro, convinto che un interesse e un ideale nella vita siano migliori di qualunque cura, tanto che non ne fece alcuna.
Sentiva il bisogno di trovare un metodo basato sull'individuo, semplice e naturale, utilizzabile da chiunque. Continuò così a lavorare ai suoi interessi, scoprì i sette nosodi, (tipi di vaccini omeopatici) che tutt'oggi sono ancora usati da alcuni omeopati. Notò che ad ogni gruppo dei nosodi, si poteva ricollegare un tipo di personalità, iniziò così a prescriverli in base a questa sua osservazione e ciò gli fece ottenere un buonissimo successo. Ma anche questo non lo soddisfaceva, cercava dei rimedi sempre più naturali, pensò che alcune piante potevano sostituirsi ai nosodi (ottenuti, invece, da batteri intestinali).
Dietro queste osservazioni decise allora di chiudere il suo avviatissimo studio medico di Londra e dedicarsi alla ricerca di un metodo per la cura dei problemi umani. Nel 1929 si trasferì nel Galles. Girò moltissimo nelle campagne di questa regione, affinando la sua innata sensibilità.
E come un vecchio erborista sentì, provando e riprovando, che alcune piante avevano delle stupende virtù terapeutiche sullo stato d'animo umano. Nella scelta delle piante non tenne conto delle piante velenose e di quelle coltivate.
Intuì che alcuni fiori trasmettevano attraverso la rugiada, o l'immersione nell'acqua delle virtù terapeutiche uniche. Scoprì dapprima 12 fiori, che costituirono i primi 12 "guaritori", così come furono chiamati dallo stesso Bach, e poi tutti gli altri attualmente conosciuti.
Iniziò immediatamente a proporre questo suo metodo ai suoi pazienti e sempre più felice della sua scoperta decise che questo metodo doveva essere conosciuto da tutti, e si prodigò enormemente nella sua diffusione.
Negli ultimi anni della sua vita ebbe molto da fare per proporre a chiunque di imparare il suo metodo (anche a non medici), tanto che per questo fu accusato molte volte dalla classe medica. Per tutta risposta Bach scrisse che considerava un onore insegnare a chiunque come guarire se stesso, e al termine dei suoi giorni chiese di essere cancellato dall'Ordine dei Medici e di voler essere considerato solo un erborista.
Edward Bach morì, felice, il 27 novembre 1936 considerando conclusa la sua missione su questa terra.



I fiori di Bach sono 38 + il Rescue Remedy(miscela di alcuni fiori) ecco i loro nomi:


  1. Agrimony
  2. Aspen
  3. Beech
  4. Centaury
  5. Cerato
  6. Cherry Plum
  7. Chestnut Bud
  8. Chicory
  9. Clematis
  10. Crab Apple
  11. Elm
  12. Gentian
  13. Gorse
  1. Heather
  2. Holly
  3. Honeysuckle
  4. Hornbeam
  5. Impatiens
  6. Larch
  7. Mimulus
  8. Mustard
  9. Oak
  10. Olive
  11. Pine
  12. Red Chestnut
  13. Rescue Remedy
  1. Rock Rose
  2. Rock Water
  3. Scleranthus
  4. Star of Bethlehem
  5. Sweet Chestnut
  6. Vervain
  7. Vine
  8. Walnut
  9. Water Violet
  10. White Chestnut
  11. Wild Oat
  12. Wild Rose
  13. Willow

Ecco alcuni link utili:

http://fioridibach-figliadeifiori.blogspot.com/

http://www.fioridibach.it/

http://www.floriterapia.com/

http://www.facebook.com/home.php#!/group.php?gid=51054849740

2 commenti:

Mrs D. ha detto...

Rescue Remedy...qnt mi aiuta...in crema poi sulla fronte di mio figlio, nei momenti di pianto "isterico", è miracoloso ;))
http://teacherl2online.blogspot.com/

Stella ha detto...

@Teacher:il rescue remedy in crema mi manca.. ottima idea per i pianti isterici!!!